II cervello è predisposto fin dalla nascita per esprimere tutti i tipi di abilità.
La scienza da sempre si domanda se geni si nasce o si diventa. Oggi sappiamo che il cervello umano è pre¬disposto fin dalla nascita per esprimere tutti i tipi di abilità. Gli stimoli esterni e le condizioni psicofisiche influiscono sulla possibilità di sviluppare al meglio le potenzialità iscritte nei geni. Più il cervello riceve input e più stimola l'intelligenza. Ma a quanti anni si diventa un genio?
Un tempo era roba da ragazzi, o se preferite, da giovanotti: le scoperte migliori le facevano loro. Prendete James Watson, allegro e spensierato ricercatore di Cambridge. Non aveva ancora 24 anni quando individuò la struttura del Dna su cui scrisse, nel 1953, uno dei più importanti studi insieme ai compagni di bisboccia Crick e Wilkins. Il trio vinse poi il Nobel nel '62.
Galileo Galilei fece la prima scoperta, quella sui moti del pendolo, quando aveva 19 anni. Albert Einstein pubblicò i suoi migliori scritti a 26 anni e a 24 Heisenberg formulò l'idea della meccanica quantistica, che valse anche a lui il Nobel per la fisica.
Mozart raccontava a 10 anni di pensieri che gli affioravano nella mente: forme musicali concatenate tra di loro, sino a formare un'intera composizione. Ma senza considerare i geni precoci, l'elenco potrebbe continuare pescando anche nell'antichità: Archimede, per esempio, era ventenne quando intuì la teoria del peso specifico dei materiali.
La primavera della vita e la creatività sono state sempre associate. Oggi, però, molto meno che ieri. Un recente studio del neuroscienziato americano Jonah Lehrer rivela che l'innovazione è a rischio perché il numero degli scienziati giovani è in forte calo. La maggior parte dei finanziamenti vanno a ricercatori che hanno superato i 40 anni, certo l'età non è un valore e molti hanno prodotto capolavori da anziani (Tiziano, Goya, Beethoven), ma la meglio gioventù, aspettando, peggiora.
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