Ogni gara è un’impresa enorme: vengono gestiti tra i 500 e i 600 terabyte di dati, cioè l’equivalente di 50 anni di video! Queste informazioni arrivano in tempo reale a più di 180 Paesi, permettendo a circa 820 milioni di persone di seguire la Formula 1 in diretta. A rendere possibile tutto ciò ci sono circa 300 tecnici e ingegneri, che lavorano sia in pista che da remoto, e un’infrastruttura composta da server resistenti, computer con intelligenza artificiale e sistemi in grado di funzionare in ogni condizione, dal caldo torrido alla pioggia battente.
Il cuore di questo sistema è l’Event Technology Centre (ETC), una struttura mobile che viene montata ad ogni circuito. Dieci giorni prima della gara si parte da zero: in cinque giorni vengono costruiti i capannoni con monitor e computer, poi vengono stesi 58 chilometri di cavi in fibra ottica e installate telecamere e antenne. Tre giorni prima della partenza, tutto è già pronto per i test finali. Dopo il weekend, l’ETC viene smontato velocemente e spostato altrove.
Ma la vera regia non è in pista: si trova in Inghilterra vicino a Londra. Qui arrivano in meno di un quarto di secondo le immagini e i dati raccolti in giro per il mondo, dall’Australia al Brasile. È in questo centro che vengono montati i filmati, aggiunte le grafiche e gestiti i replay che vediamo in televisione. Grazie alle connessioni super veloci, i tecnici possono anche controllare a distanza le telecamere sulle monoposto, cambiando inquadratura in tempo reale senza alcun ritardo percepibile. L ’intelligenza artificiale sarà sempre più presente: presto potrà riconoscere automaticamente i momenti chiave delle gare, come sorpassi o incidenti, e segnalarli subito alla regia.
Come spesso succede la tecnologia che oggi rende magico lo spettacolo della Formula 1 potrebbe presto arrivare anche nella vita di tutti i giorni, dalla medicina alla realtà aumentata.





