lunedì 18 novembre 2024

Spegnere e riaccendere, semplice

È l'azione più consigliata quando un dispositivo non funziona: nella sua banalità è spesso risolutiva, eppure è sottovalutata. Spegnere e riaccendere è quasi sempre il primo consiglio che i servizi di assistenza informatica danno ai loro clienti, ed è di solito anche la prima cosa che dicono i figli ai propri genitori in difficoltà nel fare qualcosa con i loro smartphone o computer. Per chi ha un minimo di dimestichezza con i dispositivi elettronici, è il suggerimento più banale e spesso efficace che si possa dare, mentre per chi ha scarsa familiarità con i computer suona quasi come una pratica esoterica: forse perché agli occhi dei meno esperti un oggetto così sofisticato e dal funzionamento misterioso non può aggiustarsi con una mossa tanto semplice.

Spegnere e riaccendere funziona in moltissimi casi e non solo per i dispositivi che abbiamo in tasca o sulla scrivania. Treni, forni, automobili, monitor per ospedali, aeroplani, sonde spaziali hanno al loro interno computer più o meno evoluti a seconda dei casi, con programmi che li fanno funzionare grazie alle istruzioni contenute nel loro codice. Che siano semplici e rudimentali o estremamente complicati, possono tutti contenere al loro interno errori di programmazione che in alcune circostanze causano malfunzionamenti. Talvolta i problemi si risolvono da soli, per esempio con la chiusura del programma che li ha causati, ma in altri casi continuano a rallentare il computer facendogli svolgere del lavoro inutile e occupando grandi porzioni della memoria temporanea (RAM). Dopo un certo periodo di tempo, la memoria disponibile si esaurisce e si ha un fallimento del programma o del sistema. Allora spegni e riaccendi. Semplice.


lunedì 11 novembre 2024

Data base

Un database (si pronuncia databeis) , in italiano potremmo dire base di dati, o meglio, raccolta di dati, è un sistema di memorizzare e organizzare dati, informazioni.
Per esempio, pensa a un database che contiene informazioni sui tuoi compagni di classe. Potresti avere una tabella chiamata "Studenti" dove ogni riga rappresenta un compagno, e ogni colonna contiene informazioni come il nome, l'età, la classe e il numero di telefono. In questo modo, se vuoi trovare velocemente il numero di telefono di un amico, ti basterà cercare all’incrocio tra nome studente e telefono.

I database non sono solo utili per organizzare informazioni come una lista di amici, sono anche usati dalle aziende, dai social network, dalle app e persino dai videogiochi. Ogni volta che usi Instagram, ad esempio, tutte le tue foto, i mi piace e i commenti sono salvati in un database. Così, ogni volta che accedi, l'app recupera quelle informazioni dal database e te le propone.

In pratica, i database servono per mantenere le informazioni ordinate, accessibili e sicure, rendendo più semplice gestirle, aggiornarle e trovarle quando serve. A conti fatti non sono altro che dei semplici file con un’appropriata estensione che vengono memorizzati sull’hard disk di un computer.

I dati o “informazioni” sono organizzati nel database tramite “Tabelle” e “Colonne”. L’esempio più semplice di DB può essere una tabella di excel o fogli di Google. E’ un DB il registro elettronico scolastico, le migliaia e migliaia di prodotti presenti su Amazon, con immagini, prezzi, caratteristiche, oppure l’elenco dei libri di una biblioteca con autore, titolo, editore, data del prestito, della restituzione.


lunedì 4 novembre 2024

Cosa sono i Big Data?

La definizione di Big Data si riferisce a dati che contengono una grande varietà, che arrivano in volumi crescenti e con più velocità. Questo concetto è anche noto come le tre V (varietà – volume – velocità).

In parole povere, i big data sono pacchetti di dati grandi e complessi così voluminosi che i software di elaborazione dati tradizionali non possono gestire. Ma questi enormi volumi di dati possono essere utilizzati per affrontare problemi aziendali prima non immaginabili.

Negli ultimi anni sono emerse altre due "V": valore e veracità. I dati hanno un valore intrinseco. Ma sono inutili fino a quando il valore non viene scoperto. Altrettanto importante: quanto sono "veri" i tuoi dati? E quanto ti puoi affidare a loro?

Oggi, i Big Data sono diventati capitale. Pensate ad alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, Google, Facebook, Amazon,  sono ricchissime proprio in virtù dei dati in loro possesso e della capacità di analizzarli.

I recenti progressi tecnologici hanno ridotto moltissimo il costo dell'archiviazione e dell'elaborazione dei dati: con un volume maggiore di Big Data, diventato ora più economico e più accessibile, puoi prendere decisioni aziendali più accurate e precise.

I Big Data consentono di anticipare la domanda dei clienti: Netflix per esempio ci suggerisce i film che probabilmente sono di nostro gradimento. Oppure consentono di effettuare una manutenzione preventiva: analizzando dati come l’anno, la marca e il modello o i messaggi di errore è possibile prevenire le rotture di macchine e attrezzature.  Nel commercio è fin troppo facile, trcciando i nostri acquisti con le carte fedeltà, le aziende ci inviano offerte mirate. Nella produzione i Big Data consentono di prevedere le richieste future e quindi anticipare appunto la produzione.