La notizia mi sembra clamorosa: in Cina 24 milioni di ragazzi, dai 13 ai 18 anni, sono dipendenti da Internet. Passano le giornate incollati allo schermo, trascurano gli studi per giocare on line, rubano per pagare le scommesse.Hanno smesso anche di dormire, si stanno rovinando la salute.
Per disintossicarli, il governo di Pechino li ha spediti nei campi di rieducazione: caserme dove i giovani sperimentano la disciplina dura e usano la ramazza al posto della consolle. Il percorso di cura ha molte caratteristiche militari: i pazienti indossano la divisa mimetica, corrono all'alba, fanno esercitazioni fisiche estenuanti.
Tao Ran, il colonnello che dirige una base, dice che l'eroina digitale provoca danni cerebrali, calo della vista, dolori, disordine alimentare: sintomi comuni a chi si droga. E annuncia di aver guarito 8 mila ragazzi in 10 anni. Sarà, ma il numero dei guariti mi sembra esiguo. E poi un mese di cura costa 7 mila yuan, cioè un sacco di soldi in Cina.
Davvero non ci sono altri metodi più efficaci e meno estremi per curare questi ragazzi? E
che fine ha fatto quell'antico precetto che diceva: meglio prevenire che curare?
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