Ieri si è celebrato il 12° Safer Internet Day 2015, la Giornata mondiale della Sicurezza in Internet, istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani. Tuttavia gli attacchi malware e le violazioni della privacy riportate continuamente nelle notizie ci offrono un’immagine di Internet meno sicuro che mai.
In una recente indagine il 46% delle persone ha dichiarato di fidarsi abbastanza di Internet quando si tratta della loro privacy e sicurezza, ma ha anche affermato di prendere comunque precauzioni per la protezione dei propri dati. Il 39% non si fida molto di Internet, e l’11% non si fida affatto. Solo il 4% ha dichiarato di fidarsi di Internet e di non preoccuparsi molto della sicurezza e della privacy. In circolazione ci sono oltre 250.000 tipi di malware per PC al giorno (principalmente rivolti a Windows), e 9.000 malware per Android al giorno. Il malware tenta di rubare i nostri soldi, i nostri contenuti e i nostri dati.
L’open source come soluzione ai guai della sicurezza? Forse sì o forse no. Il software libero è spesso pubblicizzato come più sicuro perché grazie alla possibilità per chiunque di vedere il codice sorgente aperto, in teoria è esposto a un maggior grado di esame e quindi non è detto che sia più sicuro. Sicuramente Windows è preso maggiormente di mira perché è installato sulla maggior parte dei PC.
Solo perché non paghiamo per l’utilizzo di un servizio, ciò non significa che esso sia gratuito. Dobbiamo sempre dare in cambio qualcosa – e se non è denaro, sono i nostri dati personali. Se non leggiamo i termini e le condizioni di utilizzo, cosa che la maggior parte delle persone non fa, non sapremo mai realmentec ome questi servizi stanno usando i nostri dati.
Dal momento che il tema del Safer Internet Day 2015 è “Creiamo un Internet migliore insieme,” cosa può fare il cittadino medio per agire? Ecco alcuni suggerimenti.
Fate domande. Quando comprate un nuovo dispositivo, fate domande in negozio. E’ connesso? Perché? Raccoglie informazioni su di me e di che tipo? Chiedete risposte. Fate sapere ai produttori di dispositivi e ai negozianti che le persone si preoccupano di preservare la loro privacy.
Non fate sapere troppo ai ‘giganti’. Se restate loggati a Google o a Facebook mentre navigate, questi servizi sono in grado di monitorare le vostre azioni. Se ritenete che questi giganti di Internet sappiano già abbastanza di voi, usate un browser separato solo per questi servizi, e non loggatevi ad essi mentre usate il vostro browser principale.