venerdì 1 febbraio 2013

Polveri sottili

inquinamento_pm10.jpgL'aria è sempre più irrespirabile a causa dello smog, in due aule scolastiche su tre i livelli di polveri sottili (Pm 10) e di anidride carbonica superano i limiti indicati dalle autorità internazionali. Per legge non dovrebbero sforare i 50 microgrammi per metro cubo e invece a volte sono persine il triplo.


A rivelarlo è lo studio Mese (Effetti dell'ambiente scolastico sulla salute) condotto in diverse città europee, comprese Siena e Udine. A Milano e nell'intera Pianura Padana la situazione è ancora più critica. Colpa del traffico, del riscaldamento invernale e anche di una posizione geografica e di condizioni meteo infelici. Peggio di noi sta solo la Danimarca, mentre le scuole più salubri sono quelle svedesi e norvegesi.


Nel nostro Paese le concentrazioni di Pm 10 e C02 sono ben oltre i limiti rispettivamente nel 78 e nel 66% delle aule. L'inquinamento prodotto in strada entra in classe raggiungendo livelli spesso superiori agli 80 e si aggiungono alle polveri rilasciate dai gessi per la lavagna e a tutte quelle che gli studenti si portano dietro. Dai vestiti alle scarpe, o che si accumulano negli spazi e sui libri.


Conseguenze: due terzi di chi frequenta le aule più inquinate soffre con maggior frequenza di raffreddore e tosse notturna. Ma non conosciamo ancora tutti gli effetti che avranno queste polveri nel sistema respiratorio di corpi giovani e indifesi.


Le domeniche a piedi e gli sforzi che i produttori di auto hanno compiuto per ridurre le emissioni inquinanti si sono rivelati solo pannicelli caldi. L'unico rimedio pare sia la pioggia, che pulisce l'aria. Ma si può affidare la salute dei nostri ragazzi alle previsioni meteo?

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