martedì 9 febbraio 2010

Riforma Gelmini per le superiori on line

scuola.jpgInizia on line la campagna infor­mativa sulla riforma delle supe­riori. Sul sito del ministero (http://nuovesuperiori.indire.it/) infat­ti, nella sezione «La riforma della scuola secondaria superiore» non solo viene riproposto il nuovo im­pianto organizzativo, ma per ognu­na delle tre tipologie di istituti sono allegati i documenti che contengo­no i «profili» che ogni indirizzo di studio si propone, i quadri orari, la tabella delle confluenze dei vecchi indirizzi nei nuovi, la corrisponden­za dei titoli di studio, e gli insegna­menti aggiuntivi. Informazioni quanto mai utili al mezzo milione di famiglie che entro il 26 marzo dovrà iscrivere i propri figli al primo anno delle superiori.

Insomma un primo squarcio di luce su una riforma che non tutti conoscono nei contenuti. E dalla lettura dei quadri orari rela­tivi a tutti gli indirizzi dei sei licei si scopre che la geografia non scom­parirà tra le materie di studio, anche se verrà accorpata alla storia nel pri­mo biennio. Una presenza dettata anche dal fatto che fino ai 16 anni, corrispondenti proprio al primo biennio delle superiori, gli studenti sono ancora all’interno dell’obbligo d’istruzione, cioé con l’acquisizione di conoscenze e competenze co­muni.

Le tabelle riportano per ogni indirizzo gli «insegnamenti obbliga­tori per tutti gli studenti», accanto a quelle «obbligatorie per l’indirizzo specifico». Le ore sono espresse con la cifra globale annuale, ma basta di­viderle per le 33 settimane in cui si distende mediamente l’anno scola­stico per scoprire la loro collocazio­ne settimanale.

Altro elemento im­portante è la conferma che italiano, matematica e lingua straniera, ap­paiono come le materie di base su cui la riforma ha deciso di puntare. Accanto ai quadri orari, di grande importanze in questa fase di scelta della scuola superiore sono anche i profili in uscita dai vari indirizzi, cioè i campi nei quali il titolo di studio permetterà uno sbocco lavorativo. Aspetto vitale, non solo per definire il percorso di studio, ma soprattut­to per capire dove indirizzarsi nel fu­turo lavorativo. Profili che saranno sicuramente all’attenzione anche del mondo del lavoro, interessato a conoscere le competenze e le cono­scenze offerte ai futuri diplomati. Chiarezza sugli obiettivi futuri, ma anche sulle confluenze dei vecchi ti­toli di studio in quelli nuovi, soprat­tutto nell’universo dei tecnici e dei professionali.

Buona navigazione onli­ne dentro la riforma.

1 commento:

  1. bn prof!!!grazie mille xk ero disperata xk non ci capivo niente..io voglio fare il classico a savigliano e li non cambierà moltoooo

    RispondiElimina