Inizia on line la campagna informativa sulla riforma delle superiori. Sul sito del ministero (http://nuovesuperiori.indire.it/) infatti, nella sezione «La riforma della scuola secondaria superiore» non solo viene riproposto il nuovo impianto organizzativo, ma per ognuna delle tre tipologie di istituti sono allegati i documenti che contengono i «profili» che ogni indirizzo di studio si propone, i quadri orari, la tabella delle confluenze dei vecchi indirizzi nei nuovi, la corrispondenza dei titoli di studio, e gli insegnamenti aggiuntivi. Informazioni quanto mai utili al mezzo milione di famiglie che entro il 26 marzo dovrà iscrivere i propri figli al primo anno delle superiori.
Insomma un primo squarcio di luce su una riforma che non tutti conoscono nei contenuti. E dalla lettura dei quadri orari relativi a tutti gli indirizzi dei sei licei si scopre che la geografia non scomparirà tra le materie di studio, anche se verrà accorpata alla storia nel primo biennio. Una presenza dettata anche dal fatto che fino ai 16 anni, corrispondenti proprio al primo biennio delle superiori, gli studenti sono ancora all’interno dell’obbligo d’istruzione, cioé con l’acquisizione di conoscenze e competenze comuni.
Le tabelle riportano per ogni indirizzo gli «insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti», accanto a quelle «obbligatorie per l’indirizzo specifico». Le ore sono espresse con la cifra globale annuale, ma basta dividerle per le 33 settimane in cui si distende mediamente l’anno scolastico per scoprire la loro collocazione settimanale.
Altro elemento importante è la conferma che italiano, matematica e lingua straniera, appaiono come le materie di base su cui la riforma ha deciso di puntare. Accanto ai quadri orari, di grande importanze in questa fase di scelta della scuola superiore sono anche i profili in uscita dai vari indirizzi, cioè i campi nei quali il titolo di studio permetterà uno sbocco lavorativo. Aspetto vitale, non solo per definire il percorso di studio, ma soprattutto per capire dove indirizzarsi nel futuro lavorativo. Profili che saranno sicuramente all’attenzione anche del mondo del lavoro, interessato a conoscere le competenze e le conoscenze offerte ai futuri diplomati. Chiarezza sugli obiettivi futuri, ma anche sulle confluenze dei vecchi titoli di studio in quelli nuovi, soprattutto nell’universo dei tecnici e dei professionali.
Buona navigazione online dentro la riforma.
bn prof!!!grazie mille xk ero disperata xk non ci capivo niente..io voglio fare il classico a savigliano e li non cambierà moltoooo
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