mercoledì 16 settembre 2009

Studiare serve?

laurea-de846.jpgNell’anno della grande crisi le imprese aprono le por­te soprattutto a laureati e diplomati.
In testa alla preferenze si mantengono e­conomisti e ingegneri insieme a ragio­nieri e periti. Intendiamoci, l’aumento è solo percentuale, perché in valori as­soluti quest’anno il numero dei nuovi contratti è sceso.

Ma se la crisi morde sull’occupazio­ne le figure a maggiore professiona­lità sono in aumento. Anche perché la recessione ha colpito soprattutto il settore manifatturiero e quello edilizio.
I dati smentiscono che i titoli di studio non servano.
Il 12% delle assunzione riguardano laureati e il 42% sono dirette a giovani diplomati, per un totale del 53%.
Nella classifica delle lauree più richie­ste, dopo quella in Economia e commercio si piazzano gli ingeneri (soprattutto elettronici, informatici e industriali) se­guiti dal medici e dagli infermieri.
Tra i diplomati si confermano al pri­mo posto i ragionieri seguiti a distanza dai periti e dai diplomati nelle scuole turistiche e al­berghiere.

Anche sotto il profilo dei titoli di studio richiesti si confer­ma il forte divario tra Nord e Sud: lau­rea e diploma sono più richiesti al Nord- Ovest ( 60% del totale) e al Nord­Est ( 53,6%). La percentuale di posti riservati a neo-dottori e diplomati scen­de al Centro (53,3%) e soprattutto al Sud, dove è pari al 50,1%, con solo il 9% delle assunzioni riservata ai lau­reati. Nella classifica delle province, Milano, Torino e Roma si confermano quelle dove il maggior numero di op­portunità è riservato ai laureati. In co­da, invece, Imperia, Grosseto e Asti, dove la laurea conta meno nella lotta per accaparrarsi un posto di lavoro.

Resta una discordanza tra i bisogni delle aziende e le qualifiche dei giovani così spesso le imprese assumo­no candidati con qualificazioni più basse di quanto cercavano per poi for­marli dopo l’assunzione.

E allora, buon anno scolastico!


Sintesi dei dati il lavoro nel 2009

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