mercoledì 31 agosto 2011

La scoperta del vetro infrangibile

vetro.jpgImmaginiamo il classico laboratorio ricolmo di ampolle, alambicchi, provette in cui bollono liquidi improbabili, e uno scienziato che, solitario, si muove maldestramente e affannosamente al suo interno: all'improvviso, una disattenzione, la rabbia dello scienziato e subito dopo la constatazione di un'incredibile scoperta.


È quanto accadde al chimico francese Edouard Benedictus, pittore, scrittore, musicista e appassionato di chimica molto conosciuto nell'ambiente culturale parigino a cavallo tra Ottocento e Novecento.


Un giorno del 1903 Benedictus era nel suo laboratorio quando, voltandosi, urtò un tavolo e fece cadere una bottiglia di vetro che vi era appoggiata sopra. Passata la rabbia per la disattenzione, notò subito che il fiasco, pur essendosi frantumato, non aveva lasciato cadere nemmeno una scheggia sul pavimento. Superato il primo momento di stupore, Benedictus si accorse che nella parte interna della bottiglia si era formata una patina di collodio, una soluzione di nitrocellulosa mischiata ad alcol ed etere, che ai tempi si adoperava come adesivo. 


L'evaporazione del liquido aveva formato una sottile pellicola, simile alla plastica, che, aderendo alla superficie interna della bottiglia, aveva impedito che il vetro andasse in mille pezzi. Sul momento il chimico francese non pensò di sfruttare la scoperta; rimise in ordine il laboratorio e tornò al suo lavoro.


L'occasione gli fu offerta qualche giorno dopo da alcuni articoli di giornale, che riportavano la notizia di incidenti stradali in cui i passeggeri avevano riportato gravi ferite a causa della rottura del parabrezza. Solo allora Benedictus andò nel suo laboratorio, deciso a investigare sulla strana pellicola che aveva impedito alla bottiglia di rompersi: dopo una giornata intera di prove ed esperimenti riuscì a produrre una lastra di vetro composita, costituita da due lastre di vetro normale tenute insieme da una pellicola adesiva di collodio che ne impediva la frantu-mazione in schegge. Chiamò il suo prodotto Triple, per ricordare la sua tripla stratificazione. Nacque così il vetro infrangibile, usato sia nel settore automobilistico, dove ogni giorno salva la vita a molte persone, sia nell'edilizia, dove ha avviato la nascita delle costruzioni in vetro.

sabato 20 agosto 2011

Sono triste, mi sento blu

blue-stormb.jpgIl mare è blu perché riflette il ciclo o il cielo è blu perché riflette il mare? Davvero non lo so. Se vuoi fare la prova e versi un po' di acqua in un bicchiere, la vedrai limpida, o quasi. Se catturi l'aria in un bicchiere, la vedrai ancor più trasparente. E allora il blu dove sta? «Il pianeta blu» è la nostra Terra per chi la vede da lontano, per esempio per gli extraterrestri, e il blu in passato era un colore molto prezioso e difficile da ottenere; in certi casi erano necessari alcuni tipi di pietre preziose, per esempio gli zaffiri. In natura, a parte il cielo e il mare, non è un colore diffusissimo. Se immagini dì avventurarti in un bosco, troverai soprattutto il verde, il marrone, il giallo, il rosso.


Il blu abita nei petali dì certi fiorellini, o sulle ali delle farfalle, ma se ci pensi è davvero raro. D'estate, se ci stai attento, puoi vedere «l'ora blu». Si tratta di un fenomeno atmosferico che in passato è stato di ispirazione per poeti e pittori. Di che colore è il tramonto? Ovvio, rosso. Ma, tra la scomparsa del sole sotto l'orizzonte e l'arrivo del buio della notte, c'è un momento in cui tutto il mondo, prati, case, alberi, le tue mani e i tuoi capelli, sono blu, intensamente blu. Dura solo pochi minuti: vuoi provare a intercettare l'ora blu? Provaci con i tuoi amici e una macchina fotografìca.


Vuoi fare colpo sul tuo gruppo e preparare una pasta condita di blu? Fatti aiutare da un adulto, ma è molto semplice. Basta un colorante per alimenti e un po' di panna (non panna del gelato, ma panna per cucinare), oppure un po' di ricotta: in una ciotola colora la ricotta con alcune gocce di colorante blu, mentre l'adulto che ti aiuta avrà cotto la pasta. Condisci poi la pasta con la ricotta blu, e ti sembrerà di cenare sopra un'astronave del futuro.


Negli Stati Uniti, «blue» è addirittura un sentimento: una specie di malinconia accesissima, un desiderio appassionante. Da quel sentimento nasce un genere musicale: il blues, che non c'entra più nulla col colore ma c'entra eccome con la malinconia.


E tu quando sei blu? Non dico blu sulla pelle (non sei un Puffo, o almeno credo, e se lo sei per te questo foglio di giornale è grande come un campo da basket). Insomma, non blu sulla pelle come uno spilungone di Avatar, ma blu dentro: sei blu dentro? Quando senti di avere desideri avvincenti, sei blu. Quando senti di poter viaggiare col pensiero come nel cielo o come sul mare, e di voler raccontare tutto alle persone a cui vuoi bene, sei blu. Quando ti senti bellissimo, come l'ora blu... ma ti senti bellissimo??! Oppure quando hai malinconico capisci dentro di te che ti manca qualcuno o qualcosa, allora sei blu. Ma sei blu anche quando riesci ad avere tanti ricordi, uno in fila all'altro, e a tenerli nella memoria per sempre. Non a caso il più moderno disco per archiviare memorie si chiama Blu-ray, che in inglese vuoi dire «raggio blu».

giovedì 18 agosto 2011

Ombra gratis per mezz'ora

OMBRELLONE DA SPIAGGIA 3.jpgCon la sua generosità il signor Cordoni ha suscitato un mare di polemiche. Anzi, le polemiche al mare, lui che lavora gestendo il bagno Vittoria a Marina di Pisa, in Toscana.


Per alleviare la fatica delle decine di venditori ambulanti che percorrono le spiagge con tante carabattole in spalla ha predisposto «l'ombrellone del viandante», così lo ha chiamato, trenta minuti di ombra gratis per chiunque voglia fermarsi. Gli ambulanti hanno apprezzato, i clienti del bagno pure. Non così i gestori degli stabilimenti balneari confinanti: così - hanno spiegato - si vanifica la lotta all'abusivismo commerciale, alla vendita di prodotti falsi, senza licenza e senza scontrino.


Malgrado le critiche, l'ombrellone è sempre affollato e, a sorpresa, non solo dai venditori: anche gli anziani ne approfittano, ristorandosi durante la passeggiata sulla spiaggia.

mercoledì 17 agosto 2011

Genitori e Facebook

facebook1.jpgChe mamma e papa vogliano scoprire i segreti dei figli succede da sempre. E siccome i tempi cambiano, anche i genitori si adeguano: prima cercavano indizi sui diari, oggi tentano di controllare i pargoli usando la rete. È quel che svela una ricerca di Retrevo, un istituto di indagine statunitense, con cui mille genitori si sono confessati: quasi la metà -il 47 per cento - non nasconde di usare Facebook per curiosare nella vita dei figli, cercando di capire chi sono i loro amici virtuali e reali.


Qualcuno si spinge anche più in là: sono tre su dieci le mamme e i papa che attraverso il social network cercano di saperne di più anche sui genitori degli amici. Una buona notizia - per i ragazzi - c'è: l'interesse dei genitori per la vita sentimentale e di relazione dei propri figli diminuisce quasi del tutto una volta che raggiungono la maggiore età.


Basta saper aspettare.

lunedì 15 agosto 2011

Ferragosto

images-ferragosto2_2764_1416.jpgIl termine Ferragosto (dal latino Feriae Augusti = riposo di Agosto) indica una festa popolare, dalle radici antichissime, che si svolgeva il 15 agosto per festeggiare la fine dei principali lavori agricoli.


Nell'occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia; tale festa era tipicamente romana, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria dai decreti pontifici.


La ricorrenza discende direttamente dai "Consualia", il periodo di festa e riposo che nell'antica Roma repubblicana si dedicava al dio Conso, protettore dell’agricoltura.


Agli inizi dell'età imperiale (18 a.C.) tali ferie vennero ribattezzate come "Augustali", in onore dell'imperatore Ottaviano Augusto, da cui deriva l'attuale denominazione del mese di agosto.


Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro (cavalli, asini e muli) venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il celeberrimo "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto.


Coincide con la festa cattolica della dormizione e assunzione di Maria (madre di Gesù).


Tradizione tipicamente italiana, assente negli altri paesi europei, il Ferragosto è visto come giorno dedicato alla balneazione, nelle zone vicine a mari e laghi. Ma non bisogna dimenticare le tradizionali gite fuori porta verso località montane o collinari, in cerca di refrigerio.

sabato 13 agosto 2011

Il Muro di Berlino

berlinermauer.jpgLa mattina del 13 agosto 1961 inizia la costruzione del Muro di Berlino, una delle storie più tristi dell'Europa del dopoguerra.


Per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino ha tagliato in due non solo una città, ma un intero paese. Fu il simbolo delle divisione del mondo in una sfera americana e una sovietica, fu il simbolo più crudele della Guerra Fredda.


Come diretta conseguenza della seconda guerra mondiale e della guerra fredda, la Germania, nel 1949, fu divisa. Sul piano economico la Germania occidentale visse negli anni 50 un fortissimo boom, erano gli anni del miracolo economico. Aiutata all'inizio dai soldi americani, la Germania Federale (come l'Italia) riuscì in breve tempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica.


La parte orientale faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione nazionale dell'economia non favorì lo stesso sviluppo come nella parte occidentale del paese.


In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile e per tutti gli anni '50 centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall'est all'ovest, per la maggior parte erano giovani con meno di 30 anni e spesso persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani, che all'ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero. Questo continuo dissanguamento stava diventando un pericolo serio per la Germania dell'est ed era un'ulteriore causa delle difficoltà economiche di questo stato.


Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziavano a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte".


Bloccato quasi completamente il dissanguamento economico dello stato, negli anni 60 e 70 la DDR visse anch'essa un boom economico. Tra gli stati dell'est diventò la nazione economicamente più forte e i tedeschi cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali.


Quello che infine, per la grande sorpresa di tutti e nel giro di pochissimo tempo portò alla riunificazione furono due fattori: l'arrivo di Gorbaciov come leader dell'Unione Sovietica e le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell'est e specialmente della DDR. Gorbaciov cominciò a cambiare strada all'Unione Sovietica.


I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza. Nel corso del 1989, i cambiamenti democratici, le piccole rivoluzioni nell'economia e nella politica in Polonia, in Ungheria e nell'Unione Sovietica riempivano ogni giorno i giornali in tutta l'Europa, solo nella DDR il tempo sembrava essersi fermato, ma molta gente adesso era impaziente e cominciò a protestare e manifestare apertamente.


Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente! Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo decisivo arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera! La valanga di fuga stava diventando inarrestabile.


Anche l'ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla. Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma molto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire. Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.

giovedì 11 agosto 2011

Matthias Sindelar, l'uomo che disse no a Hitler

matthias-sindelar.jpgA volte lo sport ci regala delle storie veramente belle. Eccone una poco conosciuta.
Matthias Sindelar è uno di quei calciatori destinati a segnare un’epoca. E’ soprannominato “Cartavelina”, per la sua figura slanciata e sottile, ma a renderlo celebre sono le eccezionali doti tecniche, una finta ubriacante abbinata alla rapidità nel farsi trovare pronto e la precisione sotto porta, tanto da meritarsi l’altro appellativo di “Mozart del pallone”.


Matthias tocca il vertice della carriera negli anni trenta, nell’Austria che ha appena perso la sua indipendenza per diventare un’appendice della Germania nazista. I suoi numeri e quelli del “Wunderteam” sono impressionanti: in circa due anni la squadra guidata dal leggendario Hugo Meisl colleziona dodici vittorie, due pareggi e due sconfitte, segnando 63 reti e subendone soltanto 20. Sindelar, già in odore di mito, realizza 27 goal. Le cronache dell’epoca gli attribuiscono imprese eccezionali, come quella messa in atto contro l’Inghilterra, quando Sindelar anticipa di oltre 50 anni Maradona partendo dalla metà campo e dribblando chiunque tentasse di marcarlo. Doppio dribbling finale e palla in rete. Dopo quella partita diversi club europei gli offrono cifre da capogiro, ma il fuoriclasse preferisce rimanere nel suo club, anche se l’aria intorno agli ebrei inizia a farsi pesante.


Adolph Hitler vuole che la nazionale austriaca e tedesca diventino una cosa sola, ed organizza un’amichevole per celebrare questa unione. Sindelar, di origini semite, gioca una grandissima gara e da solo ottiene la vittoria. Al novantesimo non si accoda agli atleti impegnati nel saluto al Fuhrer, ma tra lo sbigottimento di tutto lo stadio va sotto la tribuna tenendo alzato il pugno sinistro.


In seguito si sarebbe sempre rifiutato di indossare la maglia con la svastica sul petto, ponendo fine, di fatto, alla sua attività agonistica. L’Austria Vienna, la squadra con cui ha vinto due volte l’equivalente della Coppa Campioni, viene epurato dei dirigenti di fede ebraica, e lui si fa volontariamente da parte adducendo i continui problemi al ginocchio destro. Viene trovato morto, in circostanze mai chiarite (ufficialmente un suicidio), nel suo piccolo appartamento di Vienna agli inizi del 1939. In tempi normali portare la politica nello sport non corrisponde ad un atto sensato. Ma all’alba di una tragica era per l’Europa, il gesto di Sindelar mostra un impegno civile ed una passione che fanno gridare di commozione di fronte ad un simile uomo.


Il 23 gennaio, ricorrenza della sua morte, come da molti anni a questa parte una folla commossa si è radunata nel cimitero di Vienna dove è sepolto il più forte giocatore austriaco di ogni tempo. Campione nel calcio, campionissimo nella vita.

domenica 7 agosto 2011

Il Giappone ricorda Hiroshima e Nagasaki

hiroshima_01.jpgEra il 6 agosto 1945 quando l’esercito americano sganciò su Hiroshima la bomba atomica, evento che causò 140mila morti. Il 9 agosto dello stesso anno una nuova atomica fu lanciata sulla città di Nagasaki. Il premier Naoto Kan oggi ha pronunciato un discorso commemorativo in cui si augura una società senza energia nucleare.


Dopo 66 anni da quei tragici fatti e a 5 mesi dall’incidente nucleare ancora in corso a Fukushima Daiichi il Giappone si interroga sulla necessità dell’atomo per generare elettricità. Le centrali nucleari sono state peraltro confermate. Purtroppo Naoto Kan parla solo a titolo personale.