lunedì 20 maggio 2024

150 anni di Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi, uno degli italiani più illustri, premio Nobel, è nato a Bologna il 25 aprile di 150 anni fa eppure in giro non ci sono celebrazioni adeguate. La Rai stasera e domani manda in onda una miniserie. Quel giorno il mondo letteralmente si fermò: tutte le stazioni radio, dagli Stati Uniti all’Australia, osservarono due minuti di silenzio, un omaggio mai visto prima e mai ripetuto dopo per l’uomo che aveva inventato il wireless, non solo la radio, come si dice abitualmente, ma proprio le comunicazioni senza fili. Anche quelle dei nostri smartphone.

Marconi fu un gigante: come inventore e come imprenditore. Una via di mezzo fra Steve Jobs ed Elon Musk: la Marconi Company, fondata a Londra quando aveva 23 anni, era come la Apple o la Tesla dell’epoca. È stato il primo a collegare l’Europa e il continente americano senza fili; uno dei fondatori della mitica BBC; l’uomo che venne universalmente indicato quale vero salvatore dei superstiti del Titanic, visto che aveva appena inventato il telegrafo senza fili che consentì di trasmettere l’SOS dopo l’impatto con l’iceberg.

E però in Italia quasi ce ne vergogniamo. Il motivo è chiaro: Guglielmo Marconi era iscritto al partito fascista e ha avuto rapporti con Mussolini fino alla morte. Questa sua scelta ha reso complicato celebrarlo anche perché il suo compleanno cade proprio il 25 aprile, giorno della Liberazione. Era iscritto per convinzione e o per convenienza? Si sa, era un imprenditore, gli affari dovevano continuare: gli studiosi sono divisi sul suo essere fascista convinto o per opportunità. Era certamente un conservatore, non un antifascista e non rinnegò mai nulla. Mussolini non si fidava di nessuno e faceva controllare dalla polizia segreta moltissime persone, anche Marconi. Cercò anche di aiutare la figlia di Heinrich Hertz (il padre delle onde elettromagnetiche che ispirò la sua invenzione) fuggita in Inghilterra per motivi razziali.

Nessun commento:

Posta un commento